Linea del tempo Don Alberione

Carissimo lettore,
c
arissima lettrice,

mi presento: sono Giacomo Alberione, un amante della Parola di Dio e dei mezzi di comunicazione. Come dice l’Apostolo Paolo: mi sono fatto tutto a tutti, per salvare con ogni mezzo qualcuno…non io ma la grazia di Dio”. Vorrei raccontarti, brevemente, ciò che la Grazia di Dio ha fatto con la mia vita, rendendola eterna, come del resto anche la tua!

“Siamo chiamati dall’eternità …” Efesini 1,1

Sono nato in Piemonte, a San Lorenzo di Fossano – un piccolo paese che forse troverai facilmente con Google Maps -, il 4 aprile del 1884, da una numerosa famiglia di contadini… eravamo sette fratelli. Subito mi piacque studiare e leggere, sentivo che potevo attraverso le letture e lo studio arrivare a frontiere ed esperienze interessanti. Tanto che durante la prima elementare sono stato raggiunto da una domanda, della mia maestra: che cosa vuoi fare da grande? Io risposi, quasi d’istinto, immediatamente: “Sarò prete!”. Quella risposta orientò il resto dei miei studi e anni. È sempre bello lasciarsi scomodare da certe domande. Subito le inquietudini e gli alti e bassi della vita non mi hanno risparmiato, e nella mia adolescenza – come forse nella tua – ho avuto incertezze e dubbi continuando ad alimentare il mio sogno/desiderio: sono stato accolto nel Seminario di Bra, ma per alcune incomprensioni dovetti tornare a casa, anche se non è stato facile! Un sacerdote amico aveva visto lontano e capito il mio cuore, così successivamente entrai nel Seminario di Alba dove ho avuto la mia formazione per essere prete e, soprattutto, ho incontrato persone e uomini di Dio che mi hanno aiutato nel cammino di formazione: il mio vescovo, mons. Francesco Re, e soprattutto il mio padre spirituale, il Canonico Francesco Chiesa, una persona che mi ha aiutato a capire i sentieri e i cammini di Dio per me, perché non possiamo trovare la strada di Dio da soli.

Mi è successo che nella notte di preghiera e adorazione che concludeva il 1900 e iniziava il nuovo secolo, tra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901, ho avuto un’esperienza intensa e forte di Dio; per me quella è stata una notte santa, una notte di passaggio della Grazia di Dio e mi sono sentito ‘quasi obbligato’ a fare qualcosa per gli uomini e le donne del nuovo secolo.

Sempre, dopo questa notte, risuonavano in me queste parole di Gesù: Venite a me voi tutti… e io vi ristorerò. Dio e l’umanità si aspettavano qualcosa anche da me: che cosa fare?

Ho continuato la mia vita in seminario e il 30 giugno 1907 sono diventato prete, come avevo desiderato e come il Signore ha voluto, conducendo la mia storia. Ho subito svolto attività in una piccola parrocchia della diocesi di Alba, a Narzole, e l’anno successivo il mio vescovo mi ha chiamato alla guida spirituale dei Seminaristi. Ero in attesa di quella che ho chiamato l’Ora di Dio: quando sai che qualcuno arriverà a darti forza e aiutarti a rispondere a quelle domande che rimangono senza risposte.

Ho vinto la scommessa, per fede… nel settembre del 1913 il mio vescovo mons. Francesco Re mi chiese di diventare Direttore del settimanale diocesano “Gazzetta d’Alba”: da quel momento in poi ho avuto chiaro che l’annuncio del Vangelo con i mezzi della comunicazione (in quel momento con la stampa) era ciò che Dio voleva che io facessi. Avevo una strada tracciata, ora dovevo percorrerla. Il 20 agosto del 1914 si iniziava in Alba la nuova avventura della mia vita: come da un piccolo e semplice Presepe si dava inizio alla Famiglia Paolina con la fondazione della Società San Paolo, religiosi conosciuti con il nome di Paolini, uomini dedicati all’apostolato della Buona Stampa, che annunciano il regno di Dio con tutti i mezzi della comunicazione, fino ai più moderni e attuali.

Con la nascita della Famiglia Paolina, ho cercato di accompagnare quello che il Concilio Vaticano II ha chiamato “segni dei tempi” e per questo non mi sono fermato a una Congregazione, ma lo Spirito Santo e io abbiamo pensato in grande, a una vera Famiglia: successivamente nel 1915 sono venute le Figlie di San Paolo, nel 1924 le Pie Discepole e nel 1938 le Suore di Gesù Buon Pastore.

Negli anni ’50 la Chiesa e il mondo si interrogavano su molte questioni, anche perché eravamo appena usciti da una esperienza di grande dolore e di ferite aperte come la II guerra mondiale (1939-1945). Come rinnovarsi, cosa cambiare per essere e vivere con più umanità? “Dove cammina, verso quale meta cammina questa umanità che si rinnova sempre sulla faccia della terra?”. Così, non più giovane in età ma con il cuore ancora aperto a quello che il Signore desiderava da me, iniziai una nuova Congregazione, l’Istituto Regina degli Apostoli per le vocazioni, le Suore Apostoline. Le accompagnai io stesso, sia con la parola, attraverso delle Meditazioni (registrate dal 1957 al 1968) che potrai trovare anche in questo Sito, sia indicando loro la missione da vivere e le opere da svolgere… E questo, fino a quando ho potuto. Iniziammo tutto sotto la protezione di Maria, nella Festa della Natività della Beata Vergine Maria, l’8 settembre 1959, a Castel Gandolfo. Una delle cose che ho detto alle Suore Apostoline, che mi stava particolarmente a cuore, è che dovevano essere con la loro vita dei ‘canali’ che fanno passare la Grazia di Dio, come “attraverso un canale passa l’acqua”.

Successivamente le ho aiutate a iniziare una Rivista, che ha un nome pro-vocazione, che aiuta le persone a sentirsi chiamate, interpellate da Dio… La Rivista si chiama SE VUOI, proprio come le parole di Gesù rivolte a un giovane: Se vuoi venire dietro di me… Il primo numero è uscito l’11 febbraio del 1960 e questa rivista, dopo più di 50 anni, continua ancora ad essere pubblicata. Chissà, forse potrebbe interessarti!

Nell’aprile del 1960 ai miei fratelli Paolini, riuniti per un mese di Esercizi Spirituali, sono stato io stesso ad informare di questa nuova e bella Fondazione delle Suore Apostoline, e così tutta la Famiglia Paolina nel mondo intero l’ha saputo e successivamente ne ha conosciuto l’esistenza e la missione.

Alla fine degli anni sessanta è iniziata la mia malattia e il tempo del silenzio e della preghiera, della sofferenza offerta per tutta la Famiglia Paolina, fino al giorno della mia nuova vita il 26 novembre 1971. È venuto a visitarmi, poco prima del mio viaggio definitivo nella Casa del Padre, il mio amico e pastore, il papa Paolo VI. Quando era arcivescovo a Milano, avevamo stretto una bella e intensa amicizia spirituale e apostolica.

Vorrei concludere questi miei brevi appunti con due parole antiche ma sempre nuove: fortiter et suaviter, con fortezza e con dolcezza. Queste parole potrebbero essere la sintesi di ciò che la Grazia di Dio mi ha fatto vivere, e di quello che ho voluto donarti attraverso questo breve racconto…

 

Preghiera per la Canonizzazione di Don Alberione

alberione

 

Santissima Trinità, che hai voluto far rivivere nella Chiesa il carisma apostolico di San Paolo, rivelandoti nella luce dell’Eucaristia al Beato Giacomo Alberione, Fondatore della Famiglia Paolina, fa’ che la presenza di Cristo Maestro, Via, Verità e Vita, si irradi nel mondo per mezzo di Maria, Regina degli Apostoli.

Glorifica nella tua Chiesa questo apostolo della nuova evangelizzazione, e suscita uomini e donne aperti ai “segni dei tempi” che, sul suo esempio, operino con i moderni mezzi di comunicazione per condurre a Te l’intera umanità.

E, per intercessione del Beato Giacomo, concedimi la grazia che ora ti chiedo…

Gloria al Padre…

 

 

Per comunicare grazie ottenute e chiedere informazioni o ricordi:

Postulatore Generale della Famiglia Paolina
Via Alessandro Severo, 58 – 00145 ROMA
posgen@paulus.net