Tutta la vita a ritmo di emozioni

Un famoso dipinto di Matisse ritrae l’uomo in volo nello spazio. Il suo corpo è indefinito, tutto dipinto di nero, ma al centro ha un puntino rosso: il cuore! Senza il cuore l’uomo non può vivere perché il cuore è il suo motore. Non a caso per molti filosofi, artisti, pensatori, il cuore è il centro della persona.

Quel piccolo puntino rosso fa la differenza.

Cogli il battito

Il cuore ha in sé un ritmo che è regolare, lo sentiamo perfino poggiandoci una mano sul petto, ma alcune volte cambia! Le emozioni possono far accelerare i battiti cardiaci. (Così come l’allenamento sportivo può farlo rallentare, perché un cuore allenato non ha bisogno di aumentare il suo ritmo per mandare in circolo l’ossigeno).

Le emozioni sono, in un certo senso, la modulazione dei nostri battiti cardiaci. Sono il grande direttore d’orchestra del nostro cuore che fa aumentare o diminuire i suoi battiti.

Sentire la voce della persona che amiamo ci fa battere il cuore a mille! Mentre in quelle giornate che non faremmo nulla, che non abbiamo voglia, quasi dobbiamo ricordare al nostro cuore di battere!

Un buon allenamento fisico migliora il nostro ritmo cardiaco così come conoscere le emozioni che viviamo migliora le nostre relazioni, prima di tutto quella con noi stessi. Così tutto avviene, è questione di sangue che va in circolo, di un meccanismo che funziona da secoli allo stesso modo… ma non finisce tutto qui. Sistole e diastole non bastano a descrivere un innamoramento, come un elettrocardiogramma non è sufficiente a contenere tutte le sfumature delle nostre arrabbiature.

Le emozioni nascondono un mondo ancora più grande, grande come noi, anzi di più!

Ogni emozione racchiude un perché tutto da scoprire.

Prova ad “ascoltare” le tue emozioni, lasciandoti accompagnare dal ritmo di una canzone che la richiama…

Chiave della SORPRESA

A ritmo di Meraviglia (o sorpresa?)

https://www.youtube.com/watch?v=Gi0QL20jc20

Se le emozioni sono la modulazione dei nostri battiti cardiaci, il battito della meraviglia è quello della tachicardia sinusale.

C’è tachicardia quando i battiti del cuore aumentano. Quella sinusale è positiva perché i battiti si ravvicinano ma la forma dell’onda dell’elettrocardiogramma rimane la stessa. Così scopri che sei vivo: quando il tuo cuore chiede attenzione perché c’è qualcosa che l’ha colpito e allora batte più forte.

Potrebbe essere “amore”, per cui la meraviglia compare in carne ed ossa davanti a te: ha gli occhi, le mani, le sembianze della persona più bella che tu abbia mai visto.

Oppure quando per la prima volta hai giocato con un’onda del mare. Forse non lo ricordi ma è uno spettacolo unico. La tachicardia e la meraviglia fanno tornare bambini nel tempo in cui tutto è novità… Dio ha scelto di parlare all’uomo così!

A ritmo di Tristezza

https://www.youtube.com/watch?v=FVRwz9kSZWs

 

Ogni persona conosce la tristezza di alcuni giorni grigi, quando niente sembra buono. La tristezza è un’asistolia, un’assenza di battiti cardiaci. Tutto rallenta senza nemmeno accorgercene, anche noi. Perfino la voglia di piangere a volte scompare, si è quasi morti.

La tristezza è una notte senza stelle, una canzone che non trova le note, è un cielo coperto da nuvole che non fanno passare i raggi del sole.

Somiglia al peccato, perché ci isola dall’amore. Ci prende tutti e ci rinchiude in un sepolcro con una pesante pietra da spostare che solo in pochi hanno la forza di togliere. Ecco che però, poco a poco, arrivano parole che riscaldano, potenti.

Sulla nostra ipotermia viene gettata una calda coperta che ci avvolge. Succede quando arrivano gli amici veri che ci ricordano (cioè dicono al nostro cuore) che non siamo soli. Hanno l’effetto di uno scossone del defibrillatore che è in grado di far ripartire il motore.

Il cuore aumenta di un battito, poi due, tre… torna regolare. Il più grande gesto di amicizia nei nostri confronti l’ha fatto Dio, che si è fatto come noi per non lasciarci soli nel nostro peccato.
Ci ha liberati dalla morte, che poi è la stessa cosa.

A ritmo di Paura

https://www.youtube.com/watch?v=fK8LrzzC4-8

Nel blocco atrioventricolare il nostro cuore salta un battito, o più di uno. Ogni battito serve all’altro, non se ne può saltare uno, come le parole servono tutte perché un discorso sia chiaro.

La paura produce questo effetto: è un tuffo nel vuoto, la terra che manca sotto i piedi, il cuore che si strozza in gola.

È una sensazione di impotenza, di blocco, di paralisi. Non dipende da noi: la paura è una difesa da una realtà esterna che noi percepiamo come pericolosa. Spesso è utile perché ci dice il limite di ciò che possiamo fare. È normale, appartiene all’uomo da sempre. In alcune situazioni è necessaria per la sopravvivenza.

A volte però il blocco non passa da solo e noi restiamo immobili.

Quando è così, occorre affrontare la paura e guardarla in faccia. A volte serve un aiuto. Serve un “pace-maker” in grado di riportare la regolarità dei battiti cardiaci perché il nostro cuore riprenda il ritmo della libertà… di muoversi, di sentirsi al sicuro.

La libertà è una boccata d’aria fresca in una stanza chiusa, che porta dentro ossigeno e fiducia. È un vento forte e gagliardo che spezza le funi che ci legano a terra e non ci permettono di rialzarci.

Qualcuno una volta ha detto che lo Spirito di Dio è come il vento… forse perché è Amore che rende liberi per sempre.

A ritmo di Rabbia

https://www.youtube.com/watch?v=RBI86NDvVpQ

L’ira di Eris, dea della discordia, scatenò la gelosia e l’invidia tra le divine Era, Atena ed Afrodite; la conseguenza fu la guerra di Troia.

La nostra rabbia forse può non scatenare una guerra ma, a volte, se da noi uscisse fuoco, sarebbe in grado di incenerire l’intera Foresta Amazzonica.

Sale dal cuore un battito sempre più rapido, irregolare, quello della fibrillazione. Il nostro elettrocardiogramma “impazzisce”, è falsato. Così come falsata è la realtà che percepiamo quando la rabbia la fa da padrona e ci trascina con sé. Ci fa perdere il senno, ci stordisce. La nostra fantasia corre veloce alimentata da questo carburante. Vediamo il mondo armato contro di noi.

Pensiamo che nessuno può amarci così come siamo. Se la gelosia, o l’invidia vengono a dare man forte alla nostra ira furibonda, allora il gioco è fatto: la porta si apre anche alla frustrazione.

Invece… la rabbia è forza, può trasformarsi in energia “pulita”, riciclabile, rispettosa dell’ambiente intorno a noi! Serve una “cardioversione”, una conversione del cuore per trasformare l’impulso della rabbia in impulso vitale.

La rabbia è grinta, determinazione, è quella capacità di affrontare le situazioni non lasciando che le situazioni ci gestiscano. Questo però accade solo se apriamo le porte ad una riflessione oggettiva sulla realtà; se, passato il primo momento in cui tutto sembra rosso fuoco, permettiamo alle tinte più sfumate della vita di dirci la verità.

Allora il nostro ritmo cardiaco diventa più regolare, la tensione si allenta e finalmente riusciamo ad ascoltare quella voce che cerca di farsi largo nel rumore delle nostre paranoie.

È la voce di chi ci ama, che ci dice: “Io ti voglio bene, anche se tu non ne sei convinto”.

È la voce ferma e sicura del Padre che non aspetta che abbiamo voglia di entrare in casa, ma ci viene incontro, ci parla, ci convince che quella festa non è bella se non ci siamo anche noi!

A ritmo di Gioia

https://www.youtube.com/watch?v=NiA4Ur0Th-0

Nello scorrere ritmico della sequenza dei battiti cardiaci può verificarsi una piccola e benigna anomalia: l’extrasistole.

Tra i battiti ogni tanto ne compare uno in più, quasi a voler dare più voce agli altri. L’extrasistole è la comune palpitazione, che non è pericolosa, se non è la normalità.

Nei momenti di grande gioia non bastano solo le parole che abbiamo per descrivere quello che proviamo, ce ne vogliono di nuove, più belle, perché la realtà supera le nostre speranze.

Inizia a correre chi non aveva voglia nemmeno di camminare. Canta a squarciagola chi è abituato a sussurrare.

Non stiamo nella pelle, bisogna raccontare a qualcuno quello che ci è successo. La gioia va condivisa.

Il nostro cuore capisce e ci aiuta. Mette più forza nel suo lavoro: è contento anche lui e produce un battito in più, in aiuto alla nostra voglia di saltare fino al cielo.

La gioia è quel di più che viene da Dio. L’ha inventata lui quando ha fatto risorgere Gesù.

Altro che palpitazioni! Gesù era morto e poi è vivo.

Altro che un battito in più: ci vorrebbe tutta la musica del mondo per avvicinarsi a quell’emozione lì.

A ritmo di Gratitudine

Un cuore allenato non soffre stranezze nel suo ritmo.

Tutto procede per il meglio: battito-pausa, battito-pausa.

Il cuore, che è un muscolo, procede instancabile nel suo lavoro di contrazione e rilassamento per far circolare il sangue nel nostro corpo.

Il percorso è chiaro: il sangue povero di ossigeno arriva dalle periferie al cuore. Il cuore, pulsa potente e lo spinge nei polmoni dove può ricaricarsi. Dai polmoni, il sangue ritorna al cuore “pulito”, rigenerato. Finisce la piccola circolazione e incomincia quella più grande. Il cuore si carica, ora il sangue deve rimettere in circolo quello che ha ricevuto. Con una potenza ancora più forte lo invia sulle arterie “stradali” più lontane: nella testa, nelle gambe, nelle braccia… L’ossigeno viene rilasciato e il sangue torna al cuore per riceverne altro.

Così è il ritmo della gratitudine: un giro continuo tra il ricevere sempre più “ossigeno” e il restituire quello che si è ricevuto. Si torna dal cuore “a mani vuote” e lui, con gratuità, ci fa tornare pieni di vita da dove siamo venuti.

Il cuore assomiglia un po’ a Dio: ci dona tutto quello che ha, anche se arriviamo a lui sempre molto poveri, e poi ci rimanda, nelle periferie del mondo, pieni di vita da ridonare, grati di aver ricevuto…

Dio, il Cuore Grande per eccellenza, trasforma la nostra piccola “circolazione” in una “circolazione” sempre più grande.

Testi dai Campi di SE VUOI 2/2015: “È bello con Te!

Le “chiavi delle emozioni” sono disponibili come segnalibri sagomati nell’area dei Sussidi Vocazionali