Credere amare resistereA 43 anni Filippo Neviani, in arte Nek, pubblica “Prima di parlare”, il suo diciassettesimo album in studio, un disco pop-rock coraggioso composto di undici brani inediti e una cover. Le canzoni sono autobiografiche e raccontano le ultime esperienze di vita fatte dall’autore, tra cui la recente perdita del papà nel 2012. I temi affrontati spaziano dal bisogno di amore alle difficoltà dei rapporti quotidiani, dalla sofferenza dovuta alla malattia alle occasioni che ci riserva il futuro. E la fede non è estranea a questo percorso. “È stata la fede a farmi accettare la morte di mio padre – afferma Nek -. La fede è un continuo conoscersi, accettarsi, capire i propri limiti. E quando si cade ci si rialza. Non sono uno che si limita a leggere le Scritture, non voglio essere uno spettatore passivo, ma voglio toccare con mano quello che la fede può combinare. Perché le persone che perdono la dignità la riacquistano grazie alla fede? Per rispondere vado nelle comunità e vedo quel che fanno.

Un messaggio per te

Una canzone da sola non può cambiare il mondo ma può generare una seria riflessione nella coscienza di chi l’ascolta. In “Credere amare resistere” Nek affronta il problema della malattia e del dolore che essa provoca e davanti al quale generalmente ci sono due atteggiamenti controversi: la solidarietà o l’indifferenza. Spesso l’indifferenza prevale. Chi è indifferente evita di guardare in faccia la realtà o trova giustificazioni per non coinvolgersi nei problemi degli altri. È quello che Nek denuncia nella sua canzone: “l’indifferenza è un muro trasparente /… Ed ho ignorato tutti,  primo me stesso”.
Madre Teresa di Calcutta affermava che il più grande male di oggi è l‘indifferenza, cioè l’incapacità di prendersi cura degli altri, dovuto a un indurimento del cuore. Non riusciremo mai a piegarci sulle sofferenze degli altri fino a quando non le sentiremo come nostre. Solo, come dice Nek, “fino a quando ho sentito che m’importa di te” faremo cadere il muro dell’indifferenza.
“Voglio credere, amare e resistere, forse così io posso dire di esistere” è l’affermazione centrale e più significativa della canzone. L’indifferenza si vince con l’amore, con quell’atteggiamento di empatia con l’altro che sa ascoltare il suo grido di dolore fino a farsi solidale con le sue sofferenze.
Tutti siamo preziosi l’uno per l’altro e ogni vita, anche quella segnata dalla sofferenza, ha un senso, un significato da esprimere, perciò “c’è bisogno di te e di me”, canta Nek, perché ognuno può essere di sostegno all’altro. La reciprocità è un dono, una grande risorsa per chi si impegna a viverla.
È importante comprendere che viviamo legati gli uni agli altri, come in una rete: “Se qualcuno perde, perdono tutti”. Ma se ci impegniamo a lottare insieme per risanare quelle forme di male presenti nel mondo, saremo tutti a vincere e a guadagnarne.