CAST TECNICO

Regia: Luca Lucini; Sceneggiatura: Gennaro Nunziante
Fotografia: Manfredo Archinto; Montaggio: Carlotta Cristiani
Musiche: Fabrizio Campanelli
Durata: 90’; Genere: Commedia; Nazione: Italia
Produzione: The Walt Disney Company Italia
Distrib. Italia: Disney; Anno di uscita: 2016

 CAST ARTISTICO

La preside: Margherita Buy
Mary: Giovanna Mezzogiorno
Bob: Matthew Modine
Diego, papà di Alex: Sergio Albelli
Igor, papà di Christian: Ninni Bruschetta
Michele: Paolo Calabresi
Alex: Leonardo Cecchi

 

Sguardo di insieme

La storia inizia quando al liceo Melsher arriva una nuova preside, Margherita Buy. Tra le prime decisioni che prende c’è quella di annullare l’adesione dei ragazzi al concorso nazionale per gruppi musicali, evento al quale questi tengono moltissimo.
Da qui prende origine il film, ben costruito attorno a un gruppo di adolescenti da una parte, e di adulti dall’altra. A niente valgono le proteste dei genitori che portano, anzi, la preside, a raddoppiare i compiti. Visti poi i voti scarsi dei ragazzi, da un certo punto in poi i genitori, che sembravano supportarli, si coalizzano invece con la preside. Il colpo mortale che i ragazzi, fortemente appassionati per la musica ricevono, anziché abbatterli, li porta a una decisione coraggiosa. Parteciperanno al concorso, certo, senza il sostegno dei genitori o della preside, forti del supporto che si danno a vicenda, maturi nei momenti di difficoltà e nelle inevitabili tensioni che nel gruppo nascono. La sfida silenziosa del giovane gruppo musicale si porta anche sul fronte dei voti, che migliorano. Così i ragazzi crescono grazie anche ad alcuni adulti che sono di esempio, come il negoziante di strumenti musicali (Paolo Calabresi), generoso e altruista, come il produttore internazionale (Matthew Modine) e come nonna Wilma (Gabriella Franchini).
La decisione di partecipare al concorso mette in azione ogni energia. La conclusione è un happy ending a sorpresa che coinvolge tutti, ragazzi e genitori… e la preside!

Dalla serie televisiva al film

La popolarissima serie televisiva Alex&Co, il più grande successo di Disney Channel di questi ultimi anni, costruita per chi fa della musica la propria ragione di vita, viene in un certo senso riscattata da questo film costruito con garbo, con furbizia commerciale e con l’intento di coinvolgere i giovani e gli adulti in riflessioni riferite all’ambito educativo. Il tema principale del film è costruito attorno agli adulti e solo apparentemente attorno ai ragazzi. I genitori e gli insegnanti, che sembrerebbero semplicemente di supporto, sono invece qualcosa di più e il loro ruolo positivo, messo in rilievo dalla sceneggiatura di Gennaro Nunziante, pur rivelando piccole astuzie, incoerenze e incompatibilità, esalta il desiderio che hanno di vedere i figli crescere e costruirsi un futuro alla loro altezza.

La parte più festosa del film sono i ragazzi: Alex, intraprendente, coraggioso, pieno di risorse; Emma, simpatica ed estroversa; Nicole, sensibile e generosa, traboccante del desiderio di cambiare le cose ingiuste e fedele ai valori in cui crede; Sam, studioso, responsabile e timido; Christian, bello, allegro e affascinato da Emma; Davide, simpatico pianista di talento, ma debole nello studio; Evelyn, piena di risorse che mette a disposizione della band perché realizzi il suo sogno… sono ragazzi con le loro difficoltà di crescita, con i loro ideali, con i loro problemi comuni a molti. È qui che giovani, educatori, genitori devono sentirsi impegnati a “stare” accanto a loro creando quella “magia” capace di coinvolgerli e di lanciarli a dare il meglio di sé. L’impresa educativa è impegnativa, certo, ma è la più bella che ci sia. Ha sapore di futuro.

Tutti hanno bisogno di tutti

Il film non vuole una netta contrapposizione tra genitori, mondo adulto e figli, né una presa di posizione dei genitori contro gli insegnanti, né men che meno una guerra, magari dichiarata di fronte agli stessi ragazzi.
Il professore non si riduce alla materia che insegna né al voto che scrive sul registro. Nessuna istituzione come la scuola è il luogo giusto per insegnare a fare comunità, a tollerarsi, meglio ancora, a capirsi, per crescere insieme progettando attività grandi. Il film, tra le righe, insegna ai giovani e agli adulti che tutti hanno bisogno di tutti e che non ha senso chiudersi nella convinzione di possedere la verità. Anche il finale, interessante dal punto di vista della costruzione narrativa, porta a un incontro generazionale che avvicina reciprocamente figli, genitori e insegnanti. Sì, il film ha raggiunto il suo obiettivo perché parla del bisogno di sogni da coltivare, parla di pratica della responsabilità e dell’impegno, parla del lavoro sodo per raggiungere una finalità alla quale si tiene e, soprattutto, parla del grande valore dell’amicizia, fondamentale, e dell’amore.
Che bello sarebbe se chi ha un ruolo educativo trasudasse accoglienza, comprensione, esempio; se si facesse ascolto e comprensione delle ragioni profonde dei ragazzi. Il dialogo fra generazioni diventerebbe forse musica! Chissà.

(di Caterina Cangià, SE VUOI 1/2017)